Località: PAMPLONA (31001)
Indirizzo: Plaza Concistorial
Zona: La Cuenca di Pamplona
Stile: Barocco
Secolo di costruzione: XV
Telefoni: 10 – 948420100
Descrizione
Ogni 6 luglio alle 12:00, milioni di persone da tutto il mondo posano i loro occhi sulla facciata del Comune di Pamplona. I mass media riprendono lo spettacolare e straboccante momento in cui il “chupinazo” (mortaretto), un razzo lanciato da questo edificio, annuncia l’inizio delle feste “famose senza uguali” di San Fermín.
Il Comune situato nel cuore del centro storico della città. La sua ubicazione non è casuale. Il Re Carlos III il Nobile promulgò nel 1423 il Privilegio dell’Unione ed ordinò la costruzione di questo edificio nella confluenza dei tre borghi esistenti fino ad allora: Navarrería, San Saturnino e San Nicolás, mettendo così fine a secoli di risentimenti e lotte tra i vicini di queste demarcazioni.
Edificio
L’edificio nel suo insieme è stato oggetto di alcune ristrutturazioni, l’ultima verso la metà del secolo XVIII, che non hanno riguardato la sua bella e colorista facciata, nella quale si combinano gli stili barocco e neoclassico.
L’edificio concistoriale venne costruito in una zona che era un fossato, terra di nessuno e di tutti, confluenza fino ad allora dei tre sistemi difensivi della città. Venne distrutto due volte, l’ultima nel 1951, ma la sua emblematica facciata, ideata dal chierico José Zay e Lorda, che si orienta alla Piazza Concistoriale, luogo che forma parte del percorso dell’”encierro”(corsa dei tori), rimase intatta.
La parte alta, di stile purista, consiste in un frontone presieduto da una figurazione della Fama con clarino, banditrice di fasti e glorie, e circondata dalle armi araldiche di Pamplona e Navarra. Al centro, il popolare orologio, del secolo XVIII, nel quale si fermano tutti gli sguardi nei minuti precedenti al lancio del “chupinazo“, razzo annunciatore delle feste di San Fermín.
Nelle estremità, spiccano due grandi rappresentazioni di Ercole, tutto ciò opera di Juan Lorenzo Catalán.
La facciata
La facciata dell’edificio, di tre piani, si distribuisce da coppie di colonne di stili dorico, ionico e corinzio, che dividono le balconate, fregiate nelle sue ringhiere con leoni dorati, simbolo comunale della città.
Già nella parte bassa, di stile barocco tardivo, l’ingresso è picchettato da due statue di pietra, la Prudenza e la Giustizia, molto popolari in città, realizzate nel 1754 da José Jiménez. Attraversato l’ingresso, nell’androne spicca uno scudo di legno policromato con le armi araldiche dei Borboni (1735).
Sull’architrave della porta interna si può leggere: “Patet omnibus jauna, cor valde magis” (“la porta è aperta per tutti, ma soprattutto il cuore”).
Dentro
Dell’interno dell’edificio spicca senz’altro la sua pianta nobile, al primo piano, dove si trova la Sala dei Ricevimenti, l’ufficio del sindaco e la Sala delle Riunioni Plenarie. La Sala dei Ricevimenti è la sala più sontuosa.
Lì si possono vedere ritratti di Isabella II, Pablo Sarasate, Julián Gayarre, una tela di San Fermín e, già nella cappella annessa, reliquie di San Fermín e San Saturnino ed una croce d’argento considerata come la migliore opera di oreficeria pamplonese del XVI.
Nella sala delle Riunioni Plenarie, dove si tengono sedute ogni quindici giorni, merita una speciale menzione una vetrata che commemora il Privilegio dell’Unione. L’ufficio del sindaco conserva le sette chiavi dell’antico recinto murato, una bandiera ufficiale bordata e le tre mazze d’argento della città, esibite nei cortei processionali.
Il Comune e il suo ambiente, punto nevralgico del centro storico della città è, per tutto quanto esposto e per altre ragioni che scoprirà il visitatore, il luogo da conoscere senza fretta. Del Comune, la fotografia di ricordo è un evento abituale a qualsiasi ora del giorno. Le visite sono guidate e in gruppo e si possono realizzare previo appuntamento.